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Informazione libera no-profit a Milano – Redazione Online di Enrico Rasero

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4 e 5 febbraio al Teatro Gerolamo di Milano

Posted by Freemilano su 31 gennaio 2023

Teatro: 4 e 5 febbraio al Gerolamo di Milano CIAO NANNI e GAYSRUCK, QUELL TODESCON D’ON ARCIVESCOV

al Teatro Gerolamo il weekend del 4 e 5 febbraio due spettacoli dedicati a Milano memoria viva

sabato 4 febbraio – ore 20

Francesco Pellicini presenta
“CIAO NANNI
cabaret concerto omaggio a Nanni Svampa
chitarra Paolo Pellicini – fisarmonica Fazio Armellini
produzione Associazione Festival del Teatro e della Comicità Città di Luino
con il consenso della famiglia Svampa

domenica 5 febbraio – ore 16

il Gruppo della Martesana presenta
GAYSRUCK, QUELL TODESCON D’ON ARIVESCOV
di Severino Pagani
commedia in due atti, a Milano nel 1846

*

“Ciao Nanni
Francesco Pellicini presenta, con il placet della famiglia Svampa, un intimo e sentito ricordo dell’artista milanese attraverso un viaggio di due ore di cabaret concerto nel quale viene ripercorsa l’intera carriera del noto chansonnier fondatore dei Gufi. Lo spettacolo, che ha esordito in anteprima il 19 dicembre 2018 presso l’Auditorium Testori di Regione Lombardia, è un’assoluta novità costruita artisticamente dal luinese Francesco Pellicini, allievo di Nanni Svampa sin dal 1996 anno in cui Francesco esordì nel mondo dello spettacolo proprio in uno show dell’artista milanese. Un percorso poetico attento ed equilibrato che si snoda attraverso le canzoni tratte dal repertorio di Georges Brassens, le canzoni della “mala milanese”, della tradizione popolare lombarda sino al cabaret dei mitici Gufi (Svampa, Brivio, Magni, Patruno).Lo schema è quello del teatro canzone: una chitarra (Paolo Pellicini, a sua volta chitarrista di Roberto Brivio de I Gufi e storica spalla di Francesco), una fisarmonica (Fazio Armellini), un leggio e la voglia di raccontare un patrimonio culturale di inestimabile valore. Non mancano certamente intimi ricordi di Pellicini nei confronti di un padre artistico a cui Francesco deve oggi la carriera come attore e direttore di teatro. Tra le canzoni che saranno interpretate si citano: La Rita dell’Urtiga, La dona de 150 Franc, il Minestrone di Osteria, La Povera Rosetta, Sorrisi e Lacrime, El bamburin, Tromboni della pubblicità, Per quel vizi, El Malnat, E prima di andar via, Porta Romana bella. Non mancheranno altresì alcune poesie scritte da Nanni Svampa e recitate da Pellicini durante lo spettacolo.
durata spettacolo: 90 minuti

*

“Gaysruck, quell todescon d’on arcivescov”
La storia si svolge a Milano nella sale dell’Arcivescovado tra il 1840 e il 1848.
Carlo Gaetano conte di Gaysruck, austriaco, venne nominato arcivescovo di Milano nel 1818. Milano era tornata sotto la dominazione dell’imperatore d’Austria, dopo la parentesi napoleonica.
Ai milanesi il nuovo arcivescovo apparve ovviamente come un funzionario imperiale, ma con il tempo il cardinale Gaysruck dimostrò di saper essere un vero prete ambrosiano. Prese molto a cuore la sua diocesi e imparò anche il dialetto milanese. Difese i suoi preti e tutelò la libertà della Chiesa; a lui si attribuisce un ritardo provvidenziale nell’arrivare al conclave del 1848, che permise così l’elezione di Pio IX al papato, nonostante il veto austriaco affidato dall’imperatore proprio al nostro cardinale.
La commedia ci presenta il cardinale Gaysruck in vari momenti del suo lungo episcopato, e -prendendo spunto da episodi reali – con leggerezza e con la bellezza di un dialetto molto comprensibile, ci va vivere divertenti quadri di vita milanese della prima metà del 1800.
Incontreremo le Dame del biscottino, signore della buona società dedite alle opere pie, poi le suore a cui Napoleone aveva chiuso il convento, un prete non proprio modello e che vive di espedienti e anche la Marchesa Sforza alle prese con l’amore e con i tradimenti coniugali.
Infine vedremo il cardinale Gaysruck scontrarsi con il messo imperiale che gli reca il veto da portare in conclave.
Tra una risata e l’altra, immersi nell’atmosfera di una Milano che si preparava alle Cinque Giornate, si ripasserà anche un poco di storia milanese e del nostro Paese.
I personaggi e gli attori:
Giselda, cameriera/Susanna Arlati – Angelo Visentin, usciere/Marco Nicolosi – Card. Gaysruck/Alberto Grassi – Mons. Gilardi/Lorenzo Pozzi – Contessa Gambalunga/Clelia Cantoni – Madre Branca/Anna Chiappa – Don Fulgenzo/Leonardo Oriani – Marchesa Sforza/Lucia De Stefani – Conte Bellone/Paolo Cambiaghi – Lucia Santamaria/Susanna Arlati
Scene Maurilio Frigerio/Giancarlo Melzi – Musiche a cura di Leonardo Oriani – Regia Alberto Grassi

durata spettacolo: 125 minuti compreso intervallo

ORARI: sabato ore 20 – domenica ore 16
PREZZI: da 10 a 18 €
INFORMAZIONI e PRENOTAZIONI
uffici: 02.36590120 / 122 | biglietteria 02 45388221 biglietteria – info – www.teatrogerolamo.it

TEATRO GEROLAMO
Piazza Cesare Beccaria 8 – 20122 Milano

Pubblicità

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Danza: CANOVA SVELATO Teatro Carcano dal 18 al 22 gennaio

Posted by Freemilano su 10 gennaio 2023

CANOVA SVELATO Gli illusionisti della Danza
Al Teatro Carcano di Milano dal 18 al 22 gennaio

Teatro Carcano Milano

RBR Illusionisti della Danza 

in collaborazione con Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno

CANOVA SVELATO

gli illusionisti della Danza

dal 18 al 22 gennaio

Dopo i successi registrati a Roma, Bologna, Firenze e Ferrara, la Compagnia RBR Illusionisti della Danza, arriva in scena al Teatro Carcano di Milano dal 18 al 22 gennaio.Sul palco la nuova creazione ispirata al Canova che ricorre proprio nel 2022, in occasione dei duecento anni dalla morte dell’artista.
Lo spettacolo, diretto da Cristiano Fagioli, è un’originale interpretazione delle opere del massimo esponente del Neoclassicismo in scultura.

Una vera e propria traslazione in cui le opere d’arte del Maestro di Possagno prendono forma nel mondo contemporaneo.
Canova è la guida di questo viaggio scenico, il lume che indica il passaggio, la voce di profezie in un’esperienza danzante visionaria.
Spiega il regista: “Il muro della convenzione deve essere abbattuto, è necessario saper guardare oltre: anche le sculture, i maestri del passato, l’Arte stessa possono insegnare a prendersi cura del nostro Mondo e solo un teatro intriso di evocative illusioni può essere il luogo di partenza per questa canoviana “esperienza”.

RBR Dance Company

Dopo un’intensa esperienza di formazione e di perfezionamento a New York e Parigi, Cristiano Fagioli e Cristina Ledri fondano nel 1999 la RBR illusionisti della Danza, dal nome delle linee metropolitane di New York che conducevano da Brooklyn a Manhattan, luogo in cui ogni giorno, durante l’esperienza newyorkese, si recavano per lo studio, nome che è quindi anche omaggio ai grandi maestri e luoghi della danza contemporanea. A meno di un anno dalla fondazione, nel 2000, la RBR s’impone all’attenzione del grande pubblico e della critica più attenta con la coreografia “Bicycle 2000”, ideata per i Campionati Mondiali di Ciclismo a Verona e che fa ottenere a Fagioli e Ledri l’importante “Premio Positano Danza Leonida Massine”.
Consequenziali e immediatamente successivi sono il riconoscimento ministeriale MiBACT (attivo fino al 2014) e il debutto ufficiale a Roma con lo spettacolo “RBR Show”.
Al palcoscenico la Compagnia alterna le presenze artistiche in televisione, soprattutto per alcuni programmi RAI come “Notte diFiaba” e“88°Giro d’Italia”. La produzione continua ad essere feconda e propizia con gli spettacoli “Nel Tempio delle Due Muse”, presentato al Teatro Olimpico di Vicenza, e “Carmina Burana” al Teatro Comunale di Lonigo.
Segue un decennio, sino al 2014, di continua circuitazione di spettacoli, in Italia e all’estero.
Nella stagione teatrale 2018-2019-2020 continuerà la tournée, a grande richiesta per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema del rispetto ambientale, dello spettacolo “Indaco e gli illusionisti della Danza”.
Nel 2021 debuttano due nuove produzioni: “Boomerang gli Illusionisti della Danza”, ad oggi in tour in diversi teatri d’Italia, e “Illusionistheatre”.
Nel corso degli anni la Compagnia ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti come il Premio Hesperia, il Premio Internazionale Re Manfredi, il Riconoscimento Premio Michelangelo, inoltre è spesso partner culturale di eventi nazionali di spettacolo, come gli Oscar della Lirica all’Arena di Verona, il Ballo del Doge a Venezia e il Carnevale Ambrosiano, e di iniziative di promozione artistico-culturale per importanti realtà (Volkswagen, GlaxoSmithKlein, Yamaha, Virgin, Just, Antonio Marras, Velux, Byblos Art Hotel, Cattolica Assicurazioni, Tecres, Banca Mediolanum).
Nell’anno 2021 e 2022 la Compagnia ha firmato anche le coreografie messe in scena per il compleanno, tenutosi in Puglia (2021) e in Sicilia (2022), della star internazionale Madonna.
Nel 2021 la Compagnia è riconosciuta dal Ministero della Cultura come Organismo di produzione della Danza.

SCHEDA SPETTACOLO

RBR Illusionisti della Danza
in collaborazione con Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno

CANOVA SVELATO
Gli illusionisti della Danza
uno spettacolo ideato, scritto e realizzato da
Cristiano Fagioli, Gianluca Magnoni, Cristina Ledri
Regia di CRISTIANO FAGIOLI
Coreografie di CRISTINA LEDRI e CRISTIANO FAGIOLI
danzatori Cristina Ledri, Alessandra Odoardi, Francesca Benedetti,
Michela Moretti, Daniele Bracciale, Riccardo Tosi
musiche originali Diego Todesco
direttore creativo Gianluca Magnoni
voce narrante Michele Vigilante
disegno luci Giancarlo Vannetti e Cristiano Fagioli
costumi Raffaele Diligente per Diverso
comunicazione e media marketing Sonia Mingo
management Vittorio Stasi
produzione RBR Dance Company

PREZZI
posto unico numerato venerdì, sabato e domenica € 38,00
posto unico numerato mercoledì e giovedì € 27,00

VENDITE ONLINE
www.teatrocarcano.com

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Vincenzo Salemme al Teatro Manzoni di Milano

Posted by Freemilano su 13 dicembre 2022

Vincenzo #Salemme al #Teatro #Manzoni di #Milano dal 13 dicembre www.teatromanzoni.it

Teatro Manzoni

PROSA

DIANA Or.I.S. e CHI è DI SCENA

presentano

Dal 13 dicembre 2022 all’8 gennaio 2023

VINCENZO SALEMME

in

NAPOLETANO? E FAMME ‘NA PIZZA!

Scritto, diretto e interpretato da Vincenzo Salemme

con (in ordine alfabetico)
Vincenzo Borrino Sergio D’Auria Teresa Del Vecchio
Antonio Guerriero Fernanda Pinto


Scene e costumi: Francesca Romana Scudiero

Musiche: Antonio Bocci

Vincenzo Salemme da record in Napoletano? E famme ‘na pizza!. 18 mila spettatori per 21 repliche. Successo di pubblico senza precedenti. Pienone di spettatori di tutte le età impazziti per Salemme. Boom per il debutto della seconda parte del tour (il 14 ottobre scorso a Napoli). Dopo aver fatto registrare il tutto esaurito nella prima parte (iniziata nel 2021) con numeri da record – 17 città, 100 repliche e più di 80 mila spettatori – Vincenzo Salemme è nuovamente in scena a grande richiesta con la sua pièce dal titolo Napoletano? E famme ‘na pizza!.Ad attenderlo, ora è Milano. Al centro, una confessione sincera sui cliché della napoletanità. E sì, perché ogni buon napoletano deve saper fare le pizze, saper cantare, essere sempre allegro, amare il caffè bollente in tazza rovente, ogni napoletano che si rispetti deve essere devoto a San Gennaro, amare il ragù… e via così con gli stereotipi che rischiano di rendere la vita più simile ad una gabbia che ad un percorso libero e indipendente.

IL RACCONTO DI VINCENZO SALEMME

Napoletano? E famme ‘na pizza! è uno spettacolo che nasce dal mio libro uscito con lo stesso titolo. Titolo che fa riferimento ad una battuta di una mia commedia teatrale, “e fuori nevica”, nella quale uno dei personaggi chiede al fratello di dimostrare la sua presunta napoletanità facendogli una pizza. E sì, perché ogni buon napoletano deve saper fare le pizze, deve saper cantare, deve essere sempre allegro, amare il caffè bollente in tazza rovente, ogni napoletano che si rispetti deve essere devoto a San Gennaro, tifare Napoli, amare il ragù di mammà… e via così con gli stereotipi che rischiano di rendergli la vita più simile ad una gabbia che ad un percorso libero e indipendente. Ma, allora, io che sono nato in provincia, a 30 km da Napoli, posso dichiararmi napoletano doc? Io che da bambino avevo paura di Napoli perché il proverbio recitava: “Vedi Napoli e poi muori!”, io che per recitare il teatro napoletano ho dovuto imparare a nascondere l’accento del mio paese, Bacoli, io che ho una casa a Roma, posso dichiararmi napoletano a tutto tondo? Questa è la domanda che ha ispirato lo spettacolo.

Napoletano? E famme ‘na pizza!, oltretutto, mi sembra anche il modo migliore per riassaporare l’atmosfera delle sale teatrali perché all’interno della rappresentazione ci sono alcuni dei pezzi più divertenti delle mie ultime commedie. È un omaggio a tutti quegli spettatori che mi hanno seguito nei decenni e che, spero, vogliano seguitare a farlo. È un modo per tornare a ridere ed emozionarsi tutti insieme con lo stesso sentimento di speranza nel futuro. Un futuro che, nel caso di questo mio spettacolo, non dimentica le belle tradizioni del passato ma, anzi, ne fa un volano per immaginare un viaggio in avanti, un cammino libero e allegro verso il Domani. Per San Silvestro sono previste 2 recite, alle ore 17,30 e alle ore 21,30. Al termine della recita delle 21,30, allo scoccare della mezzanotte, si brinderà al nuovo anno con spumante, panettone e un buffet di dolci insieme a VincenzoSalemme e alla sua Compagnia Inoltre in occasione della recita delle ore 21,30 sarà possibile cenare nel foyer del Teatro a partire dalle ore 20,30. Info su prenotazione, prezzo e menù sul sito del Teatro. www.teatromanzoni.it

Il Teatro Manzoni
Via Manzoni 42 – 20121 Milano
Tel. 02 7636901

NAPOLETANO? E FAMME ‘NA PIZZA!

Teatro Manzoni dal 13 dicembre 2022 all’8 gennaio 2023

feriali ore 20,45 – domenica e 6 gennaio ore 15,30
sabato 17 dicembre ore 15,30 e 20,45
24 e 25 dicembre riposo
26 dicembre e 1 gennaio ore 17,30
31 dicembre ore 17,30 e 21,30

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#Pucci al #Nazionale 22 Nov – 27 Dic 2022

Posted by Freemilano su 11 novembre 2022

#Pucci al #Teatro #Nazionale 22 Nov – 27 Dic 2022 https://teatronazionale.it/

ANDREA PUCCI
in
C’è sempre qualche cosa che non va
Teatro Nazionale Chebanca!

Milano, 22 Nov – 27 Dic

In origine Baccan svolgeva la professione di gioielliere a Milano. Partecipò poi come concorrente barzellettiere nella trasmissione La sai l’ultima? (stagione 1993-94). Da lì è partita la sua gavetta; Baccan si esibisce con monologhi e satira su sfondo di costume (non ama quella a sfondo politico) e società moderna, coinvolgendo il pubblico, datosi che le storie si basano sull’interpretazione in chiave comica di verità attuali e quindi che potrebbero anche essere vissute dal pubblico nella quotidianità.

Spesso rievoca grotteschi episodi dell’adolescenza, sia quella vissuta da lui che quella in genere. In televisione è su Mediaset, soprattutto nel programma di cabaret Colorado, dove riscuote grande successo con i suoi monologhi e il tormentone «È cambiato…tutto!», in cui ironizza su quelli che possono essere i problemi di coppia e parla di situazioni bizzarre e assurde in cui lui si sarebbe trovato quasi esclusivamente a causa di sua moglie. Nel 2010, a Colorado, fa anche un nuovo sketch chiamato “A te, donna…” (rimanendo quindi in tema), nel quale cerca di sedurre una ragazza ballando o cantando una canzone romantica (Me and Mrs. Jones di Billy Paul) ma Felipe, il tecnico interpretato da Gianluca Beretta, continua a disturbarlo, lo prende in giro con ironia pesante sulla sua comicità e storpia continuamente il suo nome d’arte (signor “Ciucci, Piucci, Fiuggi..”)

Grande tifoso interista, molto spesso viene invitato alla trasmissione di Rai 2 Quelli che il calcio per seguire e commentare le partite della squadra nerazzurra.
Nel gennaio 2010 ha partecipato a I love my dog, un programma interamente dedicato ai cani, con i colleghi di Colorado Rossella Brescia e Gianluca Impastato.

Per informazioni, contattare le due linee dedicate:
INFOLINE 02.006.40.888 / SMS o WhatsApp 344.1996621

https://teatronazionale.it/

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#Teatro #Carcano Anna Foglietta e Paola Minaccioni L’Attesa

Posted by Freemilano su 3 novembre 2022

Milano #Teatro #Carcano Anna Foglietta e Paola Minaccioni L’Attesa

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Teatro Carcano Milano
dall’8 al 13 novembre 2022

L’ATTESA
***
di Remo Binosi
regia Michela Cescon
con Anna Foglietta e Paola Minaccioni
scene Dario Gessati
costumi Giovanna Buzzi
disegno luci Pasquale Mari
suono Piergiorgio De Luca
assistente alla regia Elvira Berarducci
foto Fabio Iovino
produzione Teatro Dioniso, Teatro Stabile del Veneto
in collaborazione con Fondazione Musica per Roma, Teatro Stabile di Bolzano, ATCL Circuito Multidisciplinare del Lazio per Spazio Rossellini Polo Culturale Multidisciplinare della Regione Lazio
produzione esecutiva Teatro di Dioniso

Il testo l’Attesa è pubblicato da «La Nave di Teseo» di Elisabetta Sgarbi (marzo 2022)

Dopo essersi misurata nella sua prima regia teatrale con la trasposizione scenica dell’ultimo romanzo di Alberto Moravia La donna leopardo, Michela Cescon sceglie, con Teatro di Dioniso, di portare in scena L’Attesa di Remo Binosi, testo che fece conoscere l’autore veronese al grande pubblico nella storica messa in scena del 1994 diretta da Cristina Pezzoli.
Ventisei anni dopo – anche come necessario recupero di un materiale forte per ritrovare un repertorio italiano importante al pari dei classici – Cescon decide di riproporre il testo di Binosi mettendo in scena due interpreti molto amate dal pubblico: Anna Foglietta e Paola Minaccioni, per la prima volta insieme sul palco, a dare corpo e voce ala nobildonna Cornelia e alla sua serva Rosa, le due protagoniste della pièce.
A differenza della versione del 1994, si è voluti partire dalla prima stesura del testo del 1992, scritta a macchina dall’autore stesso – con una punteggiatura spesso ossessiva dopo ogni singola parola, ogni singolo articolo – e con la dedica alla moglie Anna nella seconda pagina del dattiloscritto. Partire quindi dall’idea originale e, grazie alla disponibilità delle eredi, lavorare sulla prima stesura di Binosi che – a differenza della versione del 1994 – esalta la relazione tra le due protagoniste e rende marginale l’intervento di un terzo personaggio, quello della nutrice, che infatti si è poi arrivati a togliere per concentrare tutto sullo sviluppo della relazione delle due donne. Un dualismo moderno da teatro del ‘900, tra personaggi, ma anche drammaturgico tra il teatro di Rosa in lingua veneta e la letteratura ricca di immagini e inconscio di Cornelia.
Il testo di Binosi ha una grande forza drammatica e di coinvolgimento, a cui è difficile rimanere indifferenti e – nonostante l’azione sia ambientata nel ‘700 – i temi e i contenuti trattati sembrano parlare di noi, come se non
fosse cambiato nulla: la differenza di classe, il rapporto serva-padrona, il doppio, l’amore, il piacere, la maternità, il peccato, la punizione, il femminile, il male, la morte, la seduzione. Tutto viene raccontato con continui cambi di registro narrativo, tenendo in equilibrio tra loro commedia e dramma. Il linguaggio è originale e sorprendente, bello da recitare ad alta voce, con una naturale vis comica che garantisce una presa certa sul pubblico, paragonabile a quella dei testi di Goldoni e di Eduardo.
Ad accompagnare il progetto si affianca alla regia un’importante équipe artistica: Dario Gessati, che firma le scene, Pasquale Mari, il disegno luci, Giovanna Buzzi, i costumi, e Piergiorgio De Luca, il suono.
Elisabetta Sgarbi ha curato la pubblicazione del testo con la sua «La Nave di Teseo»

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«…I personaggi sono empatici, emozionanti, veri e si prova per Rosa e Cornelia grande simpatia: soffri con loro, le ami con dolcezza, le adori, partecipi prima con una, poi con un’altra, poi con tutte e due…e alla fine non ti sorprendi di pensare che forse potrebbero essere la stessa persona. L’Attesa è proprio un testo per il palcoscenico, per gli attori, pieno d’invenzioni molto riuscite. Tutto è raccontato con freschezza e con un erotismo naturale nei confronti della vita e del mondo. Alle due attrici viene richiesta un’adesione fisica ai personaggi totale, e il loro stare in scena diventa molto sensuale, non per un finto gioco di seduzione, ma per la loro immersione nel racconto; un racconto sui corpi femminili, sulla punizione per il desiderio, la punizione di essere donne, sulla maternità, sull’amicizia, sull’amore, sul piacere, sulla lealtà, sulle differenze di classe… due voci femminili che diventano un gran bel punto di vista, per portare in scena il nostro sguardo più personale ed intimo. I temi affrontati sono universali e, pur essendo ambientato in Veneto nel ‘700, sentiamo la loro storia molto vicina. Il dramma è costruito attorno a due donne che vengono allontanate e rinchiuse per nove mesi per nascondere entrambe una gravidanza. Si racconta una clausura, un’impossibilità ad uscire e mai, come in questi tempi, l’idea teatrale, anche semplice, di chiudere due personaggi all’interno di una stanza diventa vera, reale e sentita. Insieme ai miei collaboratori abbiamo costruito un luogo scenico che rappresenta la mente di Cornelia, il diario su cui lei scrive, dove la chiusura o l’apertura dei muri è metafora di una condizione interna, della vita del cuore; mentre la relazione con l’esterno viene raccontata dalla luce e dal buio, dalle ore del giorno e dai suoni della campagna estiva, e dalla natura prepotente che le circonda. La messa in scena ha un segno classico, per omaggiare il grande
teatro, e alle attrici viene chiesto di non uscire mai, di avere a che fare solo con il loro corpo. Gli unici oggetti con cui lavorare sono un letto, due sedie e gli abiti dai colori forti e simbolici che con loro danzano una partitura serrata di cambi e di trasformazioni. Lo spettacolo ha un sapore nordico, un rigore fatto di direzioni, ritmo e spazio, per riuscire a riportare ciò che sentii dopo la prima lettura della prima stesura de L’Attesa, ovvero il ritrovare drammaturgicamente nel testo tutto ciò che c’è di materico e forte nel teatro veneto, nella mia lingua originaria, specialmente quello goldoniano, sapientemente mescolato ad autori amatissimi come Bergman, Ibsen, Strindberg e anche Genet».
Michela Cescon

«Mia moglie era in attesa di nostra figlia Giulia e io stavo leggendo le memorie di Casanova. Le avventure del grande seduttore si accompagnavano all’esperienza che stavo vivendo, con il procedere della gravidanza il corpo di mia moglie cambiava e insieme cambiava anche il rapporto che lei aveva con sé stessa e con le altre donne. La sentivo parlare con le sue amiche e intessere facilmente discorsi anche con donne molto diverse da lei, si scambiavano emozioni, consigli, paure e speranze. C’era tra loro una corrente di grande energia comunicativa.
Proprio a partire da un dato intimo come quello del corpo gravido, le donne costruiscono una rete di confidenza e complicità di cui gli uomini sono assolutamente incapaci. Il maschio mito Casanova con la sua dispersiva
sessualità, mi sembrava la prova di questa incapacità, cominciai così a pensare a una storia che mettesse a confronto. donne diverse entrambe incinta dello stesso uomo assente»
Remo Binosi

Un ringraziamento speciale ad Anna Montecroci Binosi per la cessione dei diritti dell’opera e per essere stata con noi in questo bellissimo viaggio e a Elisabetta Sgarbi per avere voluto pubblicare il testo con la sua «La Nave di Teseo»

PREZZI
posto unico numerato venerdì, sabato e domenica € 38,00
posto unico numerato martedì, mercoledì e giovedì € 27,00

ORARI
martedì, mercoledì e giovedì ore 19.30
venerdì e sabato ore 20.30
domenica ore 16.30
VENDITE ONLINE www.teatrocarcano.com

TEATRO CARCANO corso di Porta Romana, 63 – 20122 Milano

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Milano: Compagnia della Rancia – Una Volta Nella Vita (Once) al Teatro San Babila

Posted by Freemilano su 3 novembre 2022

Prima nazionale a #Milano: #CompagniadellaRancia – Una Volta Nella Vita (Once) #Teatro #SanBabila dall’11 novembre al 4 dicembre

Segnaliamo la nuova produzione di Compagnia della Rancia “Una volta nella vita” (Once) in prima nazionale al Teatro San Babila di Milano dall’11 novembre al 4 dicembre, con il libretto di Enda Walsh, musiche e liriche di Glen Hansard & Markéta Irglová, tratto dal film Once scritto e diretto da John Carney.

Uno spettacolo musicale allegro, divertente, emozionante e frizzante, lo consigliamo a tutti. 

Once-show-SanBabila

In scena, diretti dal regista Mauro Simone, un eccezionale gruppo di 11 artisti che suonano una moltitudine di strumenti, oltre a cantare, recitare e danzare; l’elemento che rende unico Una volta nella vita costituisce anche la sua sfida più grande: far suonare l’intera partitura dei brani per mano degli stessi artisti. Lo spettacolo, per la prima volta in Italia, racconta la storia di un musicista di strada di Dublino (Ragazzo, Luca Gaudiano, vincitore di Sanremo Giovani 2021), sul punto di rinunciare ai propri sogni, e di una giovane donna (Ragazza, Jessica Lorusso) colpita dalle sue struggenti canzoni d’amore; la storia di un Ragazzo che ha rinunciato all’amore e alla musica e della Ragazza che lo ha ispirato per sognare di nuovo è un vero e proprio inno alla vita, all’amore, alla musica.

A questo link, inoltre, le prime informazioni sull’evento “Uniamo la musica”, domenica 6 novembre alle 16.30, piazza San Carlo – Milano.

https://www.compagniadellarancia.it/uniamolamusica_6novembre2022

Compagnia della Rancia

su licenza di Music Theatre International www.mtishows.eu

presenta

UNA VOLTA NELLA VITA (Once)

libretto Enda Walsh

musiche e liriche Glen Hansard & Markéta Irglová

tratto dal film Once scritto e diretto da John Carney

con Luca Gaudiano e Jessica Lorusso

insieme ad altri 9 artisti che cantano, recitano, danzano e suonano dal vivo

regia Mauro Simone

Teatro San Babila, Milano

Dall’11 novembre al 4 dicembre 2022

Biglietti 43/36 euro (ridotto 36/29 euro) su Ticketone.it

Hai mai incontrato l’amore? Una volta nella vita racconta la storia di un musicista di strada di Dublino, sul punto di rinunciare ai propri sogni, e di una giovane donna colpita dalle sue struggenti canzoni d’amore; la storia di un Ragazzo, che ha rinunciato all’amore e alla musica, e della Ragazza che ha sconvolto in soli 5 giorni l’idea che aveva dell’amore e lo ha ispirato a sognare di nuovo: un vero e proprio inno alla vita e alla musica, tra quotidianità, determinazione, speranza e coraggio, con la regia di Mauro Simone e un eccezionale gruppo di 11 artisti che suonano una moltitudine di strumenti, oltre a cantare, recitare e danzare. L’elemento che rende unico il nuovo spettacolo di Compagnia della Rancia costituisce infatti anche la sua sfida più grande: far suonare l’intera partitura dei brani per mano degli stessi artisti. Il regista evidenzia che “lo spettacolo ha la sua forza nel gruppo. Una volta nella vita parla della bellezza di sentire un’emozione e i protagonisti privi di nome (un Ragazzo e una Ragazza) ne sottolineano l’universalità. Tutti possono immedesimarsi in questa storia”.

Nel ruolo di “Ragazzo” – che con la sua voce graffiante e profonda e la sua chitarra canta di un amore perduto – c’è Luca Gaudiano, vincitore nel 2021 delle Nuove Proposte del Festival di Sanremo, con il brano “Polvere da sparo”  Attrice, cantautrice, danzatrice, Jessica Lorusso è “Ragazza”, un personaggio fortemente positivo, una giovane donna tenace, profonda e leale.

Tratto dall’omonimo film irlandese del 2006 scritto e diretto da John Carney, vincitore del Premio Oscar per la Miglior Canzone con Falling SlowlyOnce diventa uno spettacolo musicale nel 2011 con il libretto di Enda Walsh e la straordinaria colonna sonora scritta da Glen Hansard e Markéta Irglová – vincendo 8 Tony Award, 2 Olivier Award e un Grammy Award.

 

orari: serale ore 20, pomeriggio ore 15, per maggiori info visitare il sito del Teatro San Babila

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Teatro Manzoni LA FAMIGLIA TRANSYLVANIA

Posted by Freemilano su 21 ottobre 2022

#Teatro #Manzoni LA FAMIGLIA #TRANSYLVANIA

Teatro Manzoni

RASSEGNA FAMILY

Lunedì 31 ottobre 2022 ore 18,30

Un Teatro da Favola

presenta LA FAMIGLIA TRANSYLVANIA 1 & 2

Jack Tripper, buffo e fifone aristocratico inglese, viene mandato insieme a sua moglie in uno sperduto castello in Transilvania per conoscere i genitori di Ella, fidanzata e promessa sposa del figlio Finn. Quello che Jack non sa, è che Ella è nientedimeno che la figlia del Conte Dracula, nipote di Frankenstein, della Nonna Lupo e di una serie infinita di simpaticissimi e maldestri mostri pasticcioni. I guai e le risate continuano quando il figlio dei neogenitori Ella e Finn, viene lasciato ai due nonni consuoceri: Dracula e Jack. Il bambino verrà rapito e i due protagonisti, insieme a Nonna Lupo, dovranno intraprendere un viaggio nella terra dei Mostri per liberarlo. Insomma, come da tradizione, tanto divertimento, ma anche tanti insegnamenti per tutta la famiglia. L’incontro-scontro tra le due famiglie vi farà morire… dal ridere ovviamente!! Dopo un susseguirsi di esilaranti scontri tra mostri e umani, i protagonisti (e i bambini) capiranno che non si deve aver paura delle differenze, perché c’è solo da imparare da queste. Una commedia esilarante, per grandi e piccoli, che in maniera semplice e diretta trasmette allo spettatore un grande messaggio contro il razzismo. Ispirandosi alle famosissime sit-com anni ‘60 come “La Famiglia Addams” ed i “Mostri”, la Compagnia Un Teatro da Favola porta in scena una nuova, originale commedia che divertirà, come in tutti i loro spettacoli, sia i bambini che gli accompagnatori più grandi.

Martedì 1 novembre ore 15,30

Un Teatro da Favola

presenta LA FAMIGLIA TRANSYLVANIA 3 – il matrimonio

Dopo lo straordinario successo dei primi due capitoli, la famiglia più “allargata” di sempre propone una nuova avventura ancora più esilarante ed emozionante. Sono passati anni dal primo incontro/scontro della Famiglia Dracula/Tripper e finalmente Ella e Finn, finito il college hanno deciso di sposarsi. Non potete neanche immaginare i guai combinati da Jack e Dracula per i preparativi delle nozze. Ma tutto si complica ancora di più quando due nuovi personaggi decidono di mandare all’aria il matrimonio: un vecchio spasimante di Ella e la nonna Besa, la temibile mamma di Dracula. Il nuovo esilarante capitolo, definito il più comico di tutti, della saga della Famiglia Transylvania. Come da tradizione, tanto divertimento, ma anche tanti insegnamenti per tutta la famiglia.


BIGLIETTI
: Adulti € 15,00; Bambini 3 – 14 anni € 11,50; Under 3 anni € 6,00 Per acquisto:
biglietteria del Teatro
online https://www.teatromanzoni.it/manzoni/it/acquista-online/3203803https://www.teatromanzoni.it/manzoni/it/acquista-online/3203804
telefonicamente 027636901
circuito Ticketone

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Teatro Manzoni il marito invisibile

Posted by Freemilano su 12 ottobre 2022

#Teatro #Manzoni di Milano #prosa il marito invisibile, fino al 30 ottobre.

Commedia brillante e divertente, bravissime le due attrici, 90 minuti di ironia in un contesto decisamente originale.

image

Gli Ipocriti Melina Balsamo
presenta

Dal 18 al 30 ottobre 2022
feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30
sabato 29 ottobre ore 15,30 e 20,45

MARIA AMELIA MONTI e MARINA MASSIRONI

in

IL MARITO INVISIBILE

scritto e diretta da EDOARDO ERBA

scene Luigi Ferrigno
musiche Massimiliano Gagliardi

costumi Nunzia Russo

luci Giuseppe D’Alterio

video Davide Di Nardo Leonardo Erba

Teatro Manzoni il Marito invisibileUna videochat fra due amiche cinquantenni, Fiamma (Maria Amelia Monti) e Lorella (Marina Massironi), che non si vedono da tempo. I saluti di rito, qualche chiacchiera, finché Lorella annuncia a sorpresa: mi sono sposata! La cosa sarebbe già straordinaria di per sé, vista la sua proverbiale sfortuna con gli uomini. Ma diventa ancora più incredibile quando lei rivela che il nuovo marito ha.. non proprio un difetto, una particolarità: è invisibile. Fiamma teme che l’isolamento abbia prodotto danni irreparabili nella mente dell’amica. Si propone di aiutarla, ma non ha fatto i conti con la fatale, sconcertante, attrazione di noi tutti per l’invisibilità.

Il Marito Invisibile di Edoardo Erba è la prima commedia in videocall. Una messinscena innovativa con le attrici che recitano, sul palco, senza mai guardarsi avvolte da uno sfondo completamente blu; in alto, invece, appaiono in due grandi schermi mentre sono nelle loro case come a dire che la realtà virtuale supera la realtà ordinaria. Un’esilarante commedia sulla scomparsa della nostra vita di relazione con le due protagoniste che ci accompagnano, con la loro personalissima comicità, in un viaggio che dà i brividi per quanto è scottante e attuale.

Note di Edoardo Erba

Nella regia del Marito Invisibile ho voluto creare una realtà virtuale più ricca e articolata della realtà che vediamo sul palco. Le attrici recitano sullo sfondo di un blue screen circondate da una realtà monocromatica, che prende vita e colore solo dal piano della telecamera in su. Sui grandi schermi che sovrastano il palco, invece, le vediamo vivere nelle loro case, piene di oggetti, di luci, di fumo, di colori e di movimento. Il contrasto – funzionale alla storia che la commedia racconta – mette lo spettatore in una situazione nuova. Può guardare le attrici sui grandi schermi, godendosi il loro primo piano o, viceversa, guardarle dal vivo sul palco o, ancora, guardarle un po’ da una parte, un po’ dall’altra, “montando” le immagini come meglio crede.  Leggi il seguito di questo post »

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Teatro Manzoni SANTO PIACERE con Giovanni Scifoni

Posted by Freemilano su 9 ottobre 2022

Segnaliamo SANTO PIACERE con Giovanni Scifoni al #Teatro #Manzoni di #Milano dal 14 al 16 ottobre 2022 www.teatromanzoni.it

RASSEGNA RIDERE ALLA GRANDE 

Dal 14 al 16 ottobre 2022ore 20,45

Produzione OTI – Officine del Teatro Italiano
presenta

GIOVANNI SCIFONI
in

SANTO PIACERE
Dio è contento quando godo

di
GIOVANNI SCIFONI

DANZATRICE ANISSA BERTACCHINI

regia
VINCENZO INCENZO

Non c’è sesso senza amore è solo il riff di una canzone o una verità assoluta? Come la mettiamo con il VI Comandamento? Tutti dobbiamo fare i conti con la nostra carne e troppo spesso i conti non tornano. Anima e corpo sono in guerra da sempre, alla ricerca di una agognata indipendenza. Come in tutte le guerre, nel tempo mutano le strategie e i rapporti di forza. Ma noi, credenti, bigotti o atei incalliti, continuiamo ad inciampare nelle nostre mutande, tra dubbi e desideri. Scifoni ha un piano: porre fine all’eterno conflitto tra Fede e Godimento e fare luce su una verità definitiva e catartica, dove l’anima possa ruzzolarsi sovrana nel sesso e il corpo finalmente abbracciare l’amore più puro, in grazia di Dio. Sequestra così il pubblico e lo pone al centro di un esperimento unico e irresistibile, avventurandosi tra vizi, ragioni e sentimenti della fauna umana, oscillando come un esilarante pendolo tra gli estremi del sesso e della Fede, in metamorfosi continua tra i suoi personaggi, il morigerato Don Mauro, schiavo di un catechismo improbabile, e l’illuminato Rashid, pizzettaio musulmano modernista. In un flusso di coscienza tempestoso e irresistibile, alto e comico al contempo, Scifoni fa rimbalzare Papi e martiri, santi e filosofi, scimmioni primitivi e cardinali futuribili, anni ’80 e Medioevo, dribblando continuamente la tentazione di un meraviglioso e furastico corpo femminile che incombe sulla scena a intervalli regolari per saggiare l’effettiva disintossicazione da sesso del pubblico. Liberandosi di pregiudizi, luoghi comuni e vestiti, Scifoni ci trascina seminudo a riva con l’ultimo sorprendente quadro, che sembra mettere finalmente d’accordo Piacere e Santità: un ballo lento degli affetti e dei ricordi che ci farà uscire, dopo tante risate, con le lacrime della commozione.

Giovanni Scifoni in SANTO PIACERE al Teatro Manzoni

BIGLIETTI
Prestige € 25,00 – Poltronissima € 23,00 – Poltrona € 18,00 – Poltronissima Under 26 anni € 18,00

Per acquisto:
biglietteria del Teatro
online https://www.teatromanzoni.it/manzoni/it/acquista-online/2611556
telefonicamente 027636901
circuito Ticketone

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Al Teatro Carcano trilogia Shakespeare da BAR

Posted by Freemilano su 29 settembre 2022

#Milano al #Teatro #Carcano la trilogia #Shakespeare da BAR – Un modello teatrale innovativo 7,8,9 ottobre 2022 con Davide Lorenzo Palla  www.teatrocarcano.com

Teatro Carcano - home
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Teatro Carcano
dal 7 al 9 ottobre 2022
debutto dello spettacolo

 

SHAKESPEARE DA BAR
***
OTELLO 7 ottobre ore 20.30

MERCANTE DI VENEZIA – 8 ottobre ore 20.30
AMLETO – 9 ottobre ore 16.30
da William Shakespeare
con Davide Lorenzo Palla
musiche e accompagnamento dal vivo Tiziano Cannas Aghedu
luci Salvo Manganaro
progetto artistico Tournée da Bar
regia Riccardo Mallus
produzione TDB Impresa Sociale in collaborazione con Teatro Carcano

Il moderno menestrello Davide Lorenzo Palla, dopo aver portato i suoi spettacoli teatrali nei bar di tutta Italia, approda in teatro con una trilogia shakespeariana tutta da gustare. I classici teatrali sono agiti, narrati e raccontati ed il pubblico è coinvolto e invitato a partecipare direttamente alla messa in scena. Il globe theatre 2.0 prende così vita in uno spazio che sta a metà tra il bar, il teatro ed il regno dell’immaginazione. Una trilogia unica nel suo genere ed in cui le tecniche del teatro di narrazione vengono applicate al grande classico e alternate a momenti di teatro popolare e partecipato per accompagnare il pubblico alla riscoperta di 3 grandi classici teatrali: Otello (07 ottobre), Il mercante di Venezia (08 ottobre), Amleto (09 ottobre).

Una insolita, avvincente trilogia shakespeariana in versione ‘one-man show’, nata dall’esperienza del progetto Tournée da bar portato avanti da TDB Impresa sociale, giovane e pluripremiata impresa culturale milanese creata e capeggiata dall’attore Davide Lorenzo Palla, che ha introdotto i capolavori del Bardo in luoghi inconsueti e informali come i bar e i locali di Milano e tutta Italia. Palla, unico attore-mattatore, è al centro dei tre diversi affreschi storici nei quali agiscono i personaggi shakespeariani, coadiuvato dagli storici sodali Riccardo Mallus, che firma le regie, e Tiziano Cannas Aghedu, prezioso
polistrumentista che commenta dal vivo le vicende in scena.

Il rapporto di collaborazione instaurato con il Teatro Carcano, avviato negli anni e consolidato grazie alla nuova direzione artistica, risulta particolarmente virtuoso, in quanto permette al progetto di raggiungere un palcoscenico storico e istituzionale nel centro della città andando così a chiudere il cerchio delle attività di audience engagement e audience
development tanto care all’ideatore del progetto:
“Credo che in questo periodo storico ci sia bisogno di tornare al racconto se si vuole sperare di avvicinare un pubblico che non va a teatro. Viviamo in un mondo dominato dalla tecnologia, in cui le persone passano gran parte del proprio tempo a fissare lo schermo luminoso di uno smartphone. Credo di fondamentale importanza proporre un modello comunicativo che trovi la propria forza nel rapporto umano: faccia a faccia e occhi negli occhi. Un modello comunicativo ancestrale che risuona familiare dentro ognuno di noi e per cui proviamo una strana e profonda nostalgia. Quello che noi facciamo, e che oggi qualcuno vede come un modello teatrale innovativo, secondo me è in realtà quanto di più tradizionale ci possa essere: raccontare una storia per condividere emozioni”.

Il progetto di Palla si inserisce all’interno di una linea di programmazione ideata e voluta dalla direzione artistica del Teatro Carcano. Nasce così una collaborazione che cerca di portare il pubblico giovane (tendenzialmente non molto avvezzo alla frequentazioni delle sale teatrali istituzionali) all’interno del Teatro Carcano per assistere a messe in scena agili e snelle ma dal forte impatto. Si cerca di partire dal coinvolgimento attivo degli spettatori e della cittadinanza per rilanciare un modello di teatro che possa essere vivo e partecipato.
Come spiega la direttrice artistica Serena Sinigaglia:
“Il nuovo Carcano vuole aprirsi alla città per conoscerla e farsi conoscere, sostenendo iniziative necessarie e trasversali come TDB. Vogliamo un teatro che prima di essere spettacolo sia scambio, incontro, corpo a corpo, vogliamo un teatro il cui fine ultimo sia la cura della persona e della qualità di relazione. Abbiamo un tessuto sociale da ricostruire, una grammatica dei sentimenti da reimparare, gesti di civiltà contro la barbarie. Crediamo che Tournée da bar possa contagiare di bellezza quante più persone possibili e riempire il teatro e i teatri di altro meraviglioso pubblico”

Una trilogia di spettacoli per tornare alla scoperta delle vicende narrate dal bardo ed in grado di conquistare il pubblico di ieri, oggi e domani grazie alla potenza universale delle tematiche trattate.

GLI SPETTACOLI

AMLETO
Un viaggio indietro nel tempo per indagare gli intrighi che si celano dietro ad uno dei più grandi classici teatrali di tutti i tempi. Riscoprire Amleto e i suoi dubbi esistenziali per domandarsi quali conseguenze si nascondano – oggi come ieri – dietro alla “non azione” e quanto essa possa paradossalmente finire per essere la più pericolosa delle azioni. Un capocomico e un musicista accompagnano il pubblico dentro la tragica ma avventurosa storia del principe di Danimarca, una storia fatta di dubbi, morte, tradimenti, amore, vendetta, fantasmi, follia, sogni, utopie e soprattutto di tanto teatro.
Lo spettacolo è narrato, recitato e in parte improvvisato; il pubblico è attivo e partecipe all’interno di una messa in scena dinamica che porta l’immaginazione dello spettatore a visualizzare frammenti di testo, pezzi di storia e immagini concrete che compongono il puzzle mentale di un uomo in conflitto con sé stesso e con il mondo che lo circonda. Un continuo susseguirsi di esilaranti rimandi meta-teatrali, per giocare con il teatro proprio come faceva Shakespeare.
Il repertorio musicale di riferimento è quello della dance elettronica anni 80/90 arrangiata ed eseguita dal vivo dal poli-strumentista in scena, il quale con l’ausilio di loop-station e strumenti elettronici è in grado di ricreare da solo l’atmosfera di una decadente discoteca dark di fine millennio, in cui anche l’animo umano può smarrirsi e rimanere ingabbiato nella paura che anche un semplice gesto possa compromettere l’anima più che l’immobilità dell’inazione.

IL MERCANTE DI VENEZIA
Il giovane mattatore Davide Lorenzo Palla racconta la vicenda di uno dei personaggi più famosi della storia del teatro: Shylock, l’ebreo più famoso di Venezia, che da potenziale carnefice diventa vittima di se stesso e di una giustizia che si bea di lui. Al fianco del moderno cantastorie, Tiziano Cannas Aghedu: un polistrumentista che da solo fa il lavoro di un’orchestra e che incornicia la vicenda in atmosfere musicali sempre diverse che si rincorrono fino al gran finale.
Lo spettacolo alterna soggettive di molti personaggi, principali e secondari, nobili e popolani – l’ebreo Shylock e il Mercante Antonio ma anche il Gobbo Lancillotto e la prosperosa Nerissa – che prendono vita nell’immaginazione del pubblico grazie alla narrazione, al coinvolgimento diretto degli spettatori, alla musica dal vivo e alla recitazione di alcuni brani shakespeariani.
Un’alternanza continua tra comico e drammatico in cui la fantasia degli spettatori vola libera nella Venezia del ‘500 andando alla ricerca della risposta alla domanda che infiamma e dà luce a questo capolavoro: Shylock ha torto o ragione? Il percorso di scrittura e rilettura del classico si avvale dei preziosi consigli di Moni Ovadia, di Pa-
squale Gagliardi della Fondazione Giorgio Cini, di Shaul Bassi e di Alberto Toso Fei, oltre che di momenti di osservazione dei luoghi in cui è ambientata la vicenda: in questo modo, attraverso l’osservazione diretta e lo studio della storia della Serenissima, le vicende descritte da Shakespeare vengono contestualizzate all’interno della Vene-
zia a cavallo tra XVI e XVII secolo. L’obiettivo dichiarato è creare, grazie anche all’immaginazione del pubblico, un affresco storico nel quale agiscono i protagonisti del capolavoro shakespeariano, così da poterli immaginare nell’ambiente nel quale lo stesso Shakespeare li ha immaginati.

OTELLO
Lo spettacolo prende vita da una considerazione: tutti conoscono per sentito dire il geloso Otello, ma forse non tutti possono dire di conoscere veramente la storia del grande combattente moro, che dopo essere stato circuito dal diabolico Iago arriva ad impazzire di gelosia e ad uccidere la bellissima e cara Desdemona, che tanto amava.
Come è potuto succedere? È proprio questa la domanda da cui è cominciato il nostro lavoro di riscrittura del classico e a cui abbiamo cercato di rispondere raccontando la storia nel più semplice dei modi e con i mezzi semplici ma potentissimi che abbiamo a disposizione: il racconto, la fantasia e l’immaginazione.
Lo spettatore è accompagnato ad immaginare eventi, dettagli e particolari di uno spettacolo che non c’è.
Un cantastorie contemporaneo porta lo spettatore a volare libero nello sconfinato mondo dell’immaginazione, interpreta tutti i personaggi, recita i versi di Shakespeare e subito dopo torna a raccontare la storia rivolgendosi direttamente alla platea. Il classico viene agito, raccontato e illustrato in un turbinio di situazioni e di atmosfere sempre nuove, evocate di volta in volta dal poli-strumentista in scena. Il repertorio musicale di riferimento è quello delle bande di paese: marce funebri e marce di festa che accompagnano la fantasia del pubblico durante tutta arrivare al tragico, e disperatissimo, gran finale.

PREZZI
posto unico numerato € 38,00

VENDITE ONLINE www.teatrocarcano.com

TEATRO CARCANO corso di Porta Romana, 63 – 20122 Milano
info@teatrocarcano.com | www.teatrocarcano.com

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