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Informazione libera no-profit a Milano – Redazione Online di Enrico Rasero

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Archive for the ‘ristoranti’ Category

La Muccaccia Ristorante

Posted by Freemilano su 3 aprile 2024

Promozione del mese di Aprile

La Muccaccia

Via Ascanio Sforza 61, Milano

02 4971 8830

info@lamuccaccia.it

www.lamuccaccia.it

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Artisti del Vegetariano nuova apertura a Milano

Posted by Freemilano su 15 marzo 2024

Proseguono le acquisizioni per Fedegroup, azienda attiva nella ristorazione in outsourcing già proprietaria di brand quali Golocious, Baessato e Nabucco. L’azienda ha ora rilevato le quote di maggioranza del format Artisti del Vegetariano e dei suoi locali a Padova e a Milano (via Ponte Vetero, via Spallanzani, corso Magenta, piazza Wagner).

Con questa operazione, Fedegroup, che nel 2022 ha realizzato un fatturato di 51 milioni di euro e punta ad arrivare ai 140 nei prossimi due anni, rafforza la sua linea di business dedicata alla ristorazione retail, oltre ad ampliare l’offerta dedicata all’hotellerie e ai servizi catering. Dall’altro lato, la catena green approda per la prima volta nel segmento alberghiero, con l’inserimento di corner dedicati in selezionate strutture partner dell’azienda milanese e nell’offerta di Madame Delice, signature catering Fedegroup. Il gruppo annuncia inoltre l’apertura, a inizio marzo, di un nuovo punto vendita Artisti del Vegetariano nel cuore del capoluogo lombardo.

art_veg

Lo chef stellato Paolo Gramaglia firmerà il restyling dell’offerta Artisti del Vegetariano – interamente plant based e basata su criteri di stagionalità e zero waste – in continuità con la filosofia e l’impronta che caratterizza il brand sin dalla sua nascita.

“Artisti del Vegetariano è un brand con un’identità forte e attuale, capace di soddisfare un pubblico ampio e alla costante ricerca di qualità, gusto e sostenibilità, per il quale abbiamo previsto un’importante accelerazione nei prossimi mesi”, dichiara Mirko Sanna, managing director di Fedegroup. “Dopo l’apertura del quarto locale di Milano, in piazza Wagner, il prossimo obiettivo è portarlo in tutta Italia con un mix di flagship stores, temporary e corner dedicati alimentando nuove sinergie con i partner attuali”.

artistidelvegetariano.com  – FB –  IG

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Domò Sushi apre a Milano in zona Brera

Posted by Freemilano su 9 marzo 2024

Domò Sushi apre a Milano, Via San Marco 40.  02 7001 6274  #domosushimilano

Questo concept restaurant desidera donare ai propri member un viaggio sensoriale e spirituale tramite le linee del design, l’attenta scelta dei suoni, l’accurata selezione delle essenze, un’alta riflessione della funzionalità e della comodità, uno studio attento delle cromie e delle forme rispetto la percezione visiva neurologica attuale. Domó contemporary japanese experience aspira a divenire un punto d’interesse per una Milano che vuole comprendere nell’anima la cucina asiatica.

All’interno dell’Ex Museo dei Navigli in Via San Marco 40 nel cuore di Milano c’è un nuovo ristorante che si propone l’obiettivo di portare a un livello più alto del percepito attuale la formula l’all you can eat. Quella dei ristoranti dove si paga una cifra fissa e poi si mangia quanto si vuole. Si chiama Domò, locale specializzato in sushi e cucina giapponese, terza apertura dei giovani imprenditori Massimo Sun, classe 1995, e Flaminia Ceccarini classe 1997. Dopo Roma e Dubai la volta di Milano, per dimostrare a tutti che fare una proposta all you can eat di qualità è possibile, allontanando così i soliti pregiudizi sul tema. Domò infatti cerca di avvicinare il concetto di cucina gastronomica alle masse, attraverso una fruizione che da un lato va oltre il classico menu degustazione e che dall’altro raffina la modalità “mangia tutto quello che vuoi” tra strizzate l’occhio al linguaggio degli influencer e contenuti adattissimi a Instagram e TikTok dove infatti il locale è molto citato.

Dal Giappone alla Cina, passando a una visione laterale del food, contaminata con ingredienti di paesi totalmente lontani per cultura, gusto e preparazione, fino ad arrivare alla cucina mediterranea celebrando il Made in Italy. Questo per ottenere la massima espressione della food experience. Il brand Domó vuole coinvolgere le persone in un percorso sensoriale, di scoperta e di esaltazione della coscenza.

Al centro del percorso sensoriale del brand Domó troviamo il cibo. Materie prime scelte accuratamente dal nostro Executive Chef, una selezione pregiata di pesce, carne, verdure e guarnizioni, essenziali per creare un percorso interiore rispetto al Fine-Dining. Due cucine separate caratterizzano la cura verso gli alimenti, una per il crudo e una per il cotto, da dove escono meraviglie senza tempo per donare armonia e benessere a chi ne beneficia. Condivisione e leggerezza d’animo, divertimento senza confini, mistero e meraviglia, un’eccezionale interpretazione della cultura asiatica in chiave occidentale, un percorso verso il proprio sé interiore per un’elevazione della coscienza. Ritrovare se stessi in armonia con il cibo preparato con cura e con le persone con cui stiamo condividendo il momento. A idealizzare ed eseguire con eccellenza le meraviglie culinarie di Domó è un esperto di cultura del cibo giapponese, che vanta anni di esperienza in vari luoghi del globo. Antonio Dai, Executive Chef, plasma sapori, profumi e colori per donare ai commensali un viaggio sensoriale e gustativo che riempie il cuore e l’anima.

Domò funziona in questo modo. L’ordinazione avviene in “blocchi” di 10 piatti per commensale da scegliere e da condividere in tavola come fossero piccole monoporzioni gastronomiche. Entro i 5 minuti successivi può partire l’odine successivo, e così via fino a quando si pensa di essere soddisfatti: 20 piatti in 2, 30 in 3, 40 in 4, 80 piatti in 8, con una velocità di servizio che lascia il tavolo sempre in ordine. La carta si concentra sui piatti cardine della tradizione giapponese con un occhio attento al gusto occidentale: sushi, gyoza, bun ripieni di polo o wagyu, nigiri, roll e maki, tataki.

Sito: www.domosushi.it * Prenotazioni * Instagram

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Aperta la bierstube Löwengrube a Milano

Posted by Freemilano su 5 luglio 2023

Milano-ein-prosit-5-luglioVivere sempre l’atmosfera dell’Oktoberfest, uno dei festival più amati dagli Italiani? Oggi è possibile senza muoversi da Milano semplicemente varcando la porta del nuovo locale Löwengrube aperto da oggi in Viale Lazio 4, in zona Porta Romana, nei locali che per vent’anni hanno ospitato lo storico Kapuziner Platz, punto di riferimento per i milanesi appassionati della cucina bavarese.

Si viene immediatamente catapultati a 492 chilometri di distanza, esattamente quella che intercorre tra Milano e il Theresienwiese, il celebre spazio pubblico a Monaco di Baviera che ospita ogni anno l’Oktoberfest.

Entrare in una bierstube Löwengrube significa iniziare un suggestivo viaggio nella cultura bavarese. La vista è colpita da accoglienti arredi in legno e dai colori della bandiera bavarese. Il personale sorridente indossa lederhosen e dirndl, gli abiti tradizionali della Baviera. L’udito è rallegrato da musiche e canti folcloristici, che accompagnano l’ospite fino al tavolo, dove l’esperienza continua con la possibilità di scegliere un piatto dallo stesso menu che troveremmo a Monaco da metà settembre a fine ottobre, gli stessi prodotti con la stessa origine. E le birre storiche di Monaco: Löwenbräu, Spaten e Franziskaner. Spillate rigorosamente con la tecnica tedesca, secondo la tradizione, in tre colpi, con un procedimento che dura circa 7 minuti e che permette di eliminare l’eccesso di anidride carbonica, ottenendo il caratteristico cappello di schiuma, fondamentale per conservare aroma, fragranza e leggerezza della bevanda.

Löwengrube è anche un locale per le famiglie con bambini: oltre al menù Kinder, anche la stube di Milano dispone di un’area giochi in stile montessoriano, dove i piccoli si divertono interagendo tra loro senza monitor e videogiochi, mentre i genitori possono trascorrere la serata sereni.

E le birre? Sono quelle storiche di Monaco: Löwenbräu, Spaten e Franziskaner. Spillate rigorosamente con la tecnica tedesca, secondo la tradizione, in tre colpi, con un procedimento che dura circa 7 minuti e che permette di eliminare l’eccesso di anidride carbonica, ottenendo il caratteristico cappello di schiuma, fondamentale per conservare aroma, fragranza e leggerezza della bevanda. La birra arriva così alla temperatura perfetta e nel bicchiere giusto in base alla tipologia, dal tulipano per la Weiss al Masskrug per il litro. La spillatura della birra è un’arte ed è oggetto di una speciale formazione al personale dei locali.

Come nella migliore tradizione delle bierstube di Monaco, locali pensati per accogliere un pubblico eterogeneo, il menu propone una ricca varietà di specialità bavaresi, taglieri di salumi e formaggi, antipasti e dolci a tema, come gli irresistibili bretzel spolverati di zucchero e accompagnati da crema di cioccolato, ma anche varianti vegetariane e uno speciale menù senza glutine.  

La app Löwengrube permette al cliente una totale autonomia nell’ordine dal tavolo, guidandolo nella scelta e negli abbinamenti. La scheda ristorante indica orari e tipologia di servizio (ordina al tavolo – asporto). Ogni prodotto ha la sua scheda con nome, immagine e descrizione. I prodotti preferiti saranno memorizzati nello storico ordini e, per gli affezionati, la possibilità di partecipare al programma fedeltà per accedere a premi e promozioni speciali personalizzate.

Il locale offre anche il servizio delivery e asporto.

Löwengrube

Il brand di ristorazione in franchising deve il suo nome alla storica via di Monaco di Baviera dove nel lontano 1524 è stata prodotta la prima birra nella locanda Zum Löwen. Ed è proprio alle birrerie bavaresi che si ispira il format. Anche se nome e offerta sono autenticamente bavaresi, tutto nasce dall’idea di due imprenditori italianissimi: Pietro Nicastro e Monica Fantoni. Galeotto fu un viaggio a Monaco di Baviera, durante il quale, in visita a un fornitore di birra del primo locale di Pietro, i due giovani imprenditori vengono letteralmente conquistati dalla beer experience tipica dei locali bavaresi: cibo, tradizioni, balli, costumi… e decidono di importarla e promuoverla in Italia. Riproporre al pubblico italiano l’emozione bavarese in tutto il suo realismo diventa il loro obiettivo, finché nel 2005 apre i battenti il primo ristorante Löwengrube a Limite sull’Arno, tra le dolci colline del Montalbano, lungo il corso dell’Arno e a pochi chilometri da Firenze. In questo territorio, noto in tutto il mondo per la grande tradizione enogastronomica, l’impresa appare a tutti ardua e a tratti un po’ azzardata: offrire birra, stinco e wurstel a chi per tradizione da sempre beve vino rosso e mangia carne chianina! L’esperimento ha successo e a Limite sull’Arno ha sede tuttora il quartier generale della rete, che a inizio 2023 conta una trentina di locali in Italia e oltre 500 persone occupate. Offrire in Italia un’esperienza autentica e i migliori prodotti di tradizione bavarese, come in una Oktoberfest permanente, è ancora oggi e sempre di più la mission del brand, che affianca all’offerta enogastronomica i confort caratterizzanti dei locali d’oltralpe, come l’Area Kinder dove i bambini possono giocare serenamente e il Biergarten, il “giardino della birra”. Semplificazione, automatizzazione delle operations e una formazione costante su piattaforma digitale garantiscono qualità e uniformità di servizio nei locali, che si declinano in format diversi per dimensioni e contesto. Löwengrube ha ottenuto prestigiosi premi, come il Franchising Key Award nel 2018 e 2022, il Foodservice Award e il Retail Award nel 2019, il Foodcommunity Award nel 2022. https://franchising.lowengrube.it/

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Cambio gestione per Madonnina la trattoria di Milano

Posted by Freemilano su 7 Maggio 2023

Riapertura con cambio di #gestione per La #Madonnina la #trattoria di #Milano

La MADONNINA di via Gentilino 6 – Milano in zona San Gottardo, Ticinese +39 02 8940 9089
Trattoria storica di Milano che ha conservato l’atmosfera della vecchia Milano. Il ristorante si trova in prossimità di Porta Ticinese e propone piatti tipici della tradizione meneghina.

Dopo i rumors di una possibile chiusura definitiva dello storico locale, abbiamo scoperto che invece si è trattato di un cambio gestione, quindi la trattoria è di nuovo operativa dai primi giorni di maggio, con la sua atmosfera vintage. Tra le specialità della casa i piatti tipici della tradizione come trippa, cassoeula, risotto con ossobuco ma anche rustin negaa, involtini cotti nel burro e salvia con pancetta, e mondeghili. I prezzi sono onesti (cotoletta e patate 14 euro, ossobuco e purè 17 euro, gnocchi al pomodoro 8 euro).

Chiude la Trattoria Madonnina, la più antica di Milano con i suoi tre  secoli di vita: "Quella volta che arrivarono Onassis e la Callas" - la  Repubblica

TRATTORIA MADONNINA, Milano - Zona 5 - Ristorante Recensioni, Numero di  Telefono & Foto - Tripadvisor

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Ristoranti: CENA A QUATTRO MANI al TheMANZONI a Milano

Posted by Freemilano su 4 Maggio 2023

#Ristoranti CENA A QUATTRO MANI AL #TheMANZONI #Milano

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Cinque cene a quattro mani

Martedì 23 maggio inizia la kermesse “150 The Manzoni”

Lo chef Giuseppe Daniele ospita nella cucina del The Manzoni, cinque importanti firme della nostra ristorazione.

A dare il via alla rassegna sarà lo chef Giuseppe Postorino del ristorante L’Alchimia*. Seguiranno: martedì 20 giugno lo chef Andrea Berton* del Ristorante Berton; martedì 26 settembre, dopo la pausa estiva, lo chef Roberto Di Pinto del ristorante Sine che passerà il testimone, martedì 24 ottobre, allo chef Felix Lo Basso* dell’omonimo ristorante. Chiuderà gli appuntamenti, martedì 28 novembre, lo chef Terry Giacomello del ristorante Nin. Leggi il seguito di questo post »

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ULTRA il nuovo menù del ristorante The Manzoni

Posted by Freemilano su 14 marzo 2023

#ULTRA è il nuovo #menù del #ristorante #TheManzoni @themanzoni www.themanzoni.com

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Presentata la raffinata e ricca proposta gastronomica dello chef Giuseppe Daniele per la primavera 2023 nel locale di design The Manzoni con gli arredi di Tom Dixon. (vi aspetta a Milano, nella centralissima via Manzoni 5)

Continua il cammino di evoluzione dell’executive chef Giuseppe Daniele, del sous chef Gabriele Fiorino e del pastry chef Halit Gadja, del The Manzoni, il ristorante nel cuore di Milano, curato negli arredi dal famoso designer londinese Tom Dixon.

Dopo Dynamo e Magnete, i menù che hanno accompagnato l’esordio degli chef che da un anno guidano il ristorante con l’insegna a pochi passi dal Teatro alla Scala, è Ùl|tra, il pensiero narrante della proposta gastronomica che attraversa la stagione primaverile e conduce a quella estiva.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante candelabro, tabella e spazio al chiusoÙl|tra dal latino “oltre”, “al di là”, “più che”, “di qualità superiore alla norma”, “di massimo grado”, “di condizione superlativa”.

Con Ùl|tra si indaga e ci si spinge oltre il confine, declinando il menu in ogni sua parte, oltre la ragione, più in là delle sensazioni.

Ùl|tra Oltre antipasti.

Inizia il viaggio con una tartare di manzo, olive, capperi e puntarelle, per poi accarezzare la leggera delicatezza di un mosaico di ricciola alle erbe, mayo piccante e misticanza al gin, fino ad arrivare alla quaglia in tre consistenze, prugne e patata soffiata.

Ùl|tra Al di là è la pagina dei primi.

Qui sorprende la pasta fine chiusa a mano dei tortelli ripieni di anguilla, salsa alla pizzaiola e salicornia, e la calamarata adagiata su una salsa al gorgonzola dolce, pesto di spinaci e peperone crusco. La predominanza cromatica del rosso, del giallo e del verde brillante vanno ad agire inconsciamente regalando un afflato frizzante di energia, che mette in moto e risveglia le emozioni.

Ùl|tra Più che incontra i secondi piatti.

Carne e pesce, botta e risposta serrato dove il coniglio ripieno servito con cicoria e salsa ai pinoli, sfida la parvente semplicità di una sogliola burro e salvia che sferza l’animo con i friggitelli arrosto e scorze di limone candito. Il branzino con cavolo nero e radicchio all’aceto di lamponi osserva dal podio il maestoso filetto alla Wellington, “bruciato” dalle pennellate decise al nero di seppia.

«Con questo menù abbiamo voluto essere più incisivi. All’inizio ci è stata data fiducia per incoraggiarci, non potevamo deludere coloro che hanno confidato in noi. Adesso, dobbiamo dimostrare che la fiducia è stata ben riposta», spiega lo chef Giuseppe Daniele «Ùl|tra è la nostra proposta primaverile giocata su lavorazioni leggere con un utilizzo importante di vegetali di stagione, per offrire anche ai vegetariani una scelta sempre più ricca. Ùl|tra è soprattutto un lavoro di squadra. In cucina con Gabriele lavoriamo per completarci, a me le carni, che ho potuto conoscere a fondo e lavorare grazie allo chef Taglienti, e a lui il pesce». «Vengo da Marsala, il mio elemento naturale è l’acqua, il mare. In Ùl|tra, come in tutti i miei piatti, c’è sempre un po’ di sole della Sicilia e un alito di scirocco che soffia. Se Giuseppe ed io ci compensiamo con i secondi, nel pensare, provare e creare i primi, diventiamo una sola cosa». Chiosa lo chef Fiorino.

Ultra-antipasti con Oltre, ultra-primi con Al di là, ultra-secondi con Più che, fino ad arrivare alla condizione di appagamento ed estasi, andando in alto E anche di più con il dessert. Colore, freschezza, equilibrio ed armonia, la primavera si ritrova nell’uovo alla catalana, simbolo ancestrale di rinascita, adagiato su crema di passion fruit. Ci si perde nella bellezza di un giardino fiorito con cake e cremoso al basilico e salsa di fragole. Contrasti decisi e al contempo delicati dove il cromatismo dei colori pastello e le differenti texture rimandano a Monet.

«Anche in questo menu abbiamo giocato con le incursioni in mondi differenti. Nel vegetale, le scoperte e le sorprese più grandi- illustra Halit Gadja, pastry chef «Fedele al concetto di Ùl|tra, l’indagine mi ha portato a sperimentare, trovando nei contrasti l’armonia per dipingere la tela di questa nuova stagione.»

«Ùl|tra è un’altra tappa importante del percorso narrativo che gli chef hanno intrapreso da un anno, iniziato con Dynamo e seguito da Magnete» Laura Gobbi, consulente di comunicazione, «Ùl|tra trova la sua ragione nell’impegno e nella ricerca costante per definire la loro identità.»

Nihil ultra requiratis

Non chiedete di più

Menu degustazione Ùl|tra 150 euro.

The Manzoni propone tutti i giorni un business lunch à la carte con un antipasto, un primo o un secondo a 30 euro.

The Manzoni – Via Manzoni 5, Milano

IG: @themanzoni#TheManzoni

FB: @themanzoni

Web: www.themanzoni.com

Biografie

Da poco più di sei mesi la proposta gastronomica del ristorante The Manzoni, in via Manzoni 5 a Milano è diretta dallo chef Giuseppe Daniele che al suo fianco ha voluto colleghi con i quali ha condiviso i suoi anni di gavetta. L’alleanza con Gabriele Fiorino è nata tra i fuochi del Bvlgari mentre quella con Halit Gajda al Ristorante Lume.

Giuseppe Daniele milanese, classe 1991, figlio d’arte, frequenta l’Istituto Alberghiero Carlo Porta.

Muove i primi passi in un piccolo ristorante di Milano dove ha conosciuto il suo primo mentore, lo chef Matteo Minutiello. Grazie alla sua determinazione entra presto nella cucina dello chef Cannavacciuolo a Villa Crespi.

Nel 2016 lavora al Seta Mandarin Oriental di Milano con lo chef Antonio Guida, successivamente al Ristorante Lume con lo chef Luigi Taglienti: “che in cucina, mi ha trasmesso la passione per le carni, soprattutto la selvaggina. Fuori dalla cucina mi ha insegnato ad apprezzare la semplicità, essere coerente e onesto soprattutto con me stesso.”

Un altro grande maestro segna la formazione dello chef Daniele che nel 2019 diventa sous chef presso il Bvlgari Hotel di Milano guidato da Niko Romito con lo chef Claudio Catino come executive: “Se penso allo chef Romito, penso alla sua grande umiltà. Anche a lui devo molto. Se sei veramente concentrato su quello che fai, sul tuo lavoro, su come crescere e migliorarti, non hai bisogno del resto. Il tuo lavoro è tutto. Il tuo lavoro ti dà già tutto”.

Gabriele Fiorino, siciliano, classe 1995. Terminati gli studi all’Istituto Alberghiero di Marsala, parte con piccole esperienze in Sardegna, all’isola d’Elba, in Costa Brava a l’Escala, ritornando in Toscana al Borgo San Luigi dove ha l’opportunità di lavorare con lo Chef Riccardo Baciottini. Tocca anche Barcellona lavorando al Comers24, due stelle Michelin, e al Tapas24, ristoranti dello chef Stellato Carles Abellan.

Arriva a Milano e per ben sei anni lavora al Bvlgari Hotel entrando da Commis con lo Chef Roberto Di Pinto e lo chef Aldo Ritrovato. Quando al Bvlgari ad accendere i fornelli è lo chef Niko Romito, Gabriele entra di diritto a far parte della brigata dell’executive chef Claudio Catino, dove apprende e fa sua anche la parte gestionale della cucina.

“Sapevo fin da bambino che avrei fatto il cuoco. Già alle elementari, mentre tutti gli altri leggevano libri fantasy io puntavo i piedi per farmi comprare libri di cucina. La mia terra e le mie radici hanno fatto il resto.”

Halit Gajda pastry chef. Classe 1984, albanese, inizia come cameriere in un locale della sua città natale, dove il padre lo manda per le vacanze estive. Da obbligo formativo, a passione. Dalla sala alla cucina, dove si sentiva più a suo agio, dall’osservazione alla formazione all’Alma con lo chef Berti. Terminati gli studi, Expo2015 è il primo passo verso il mondo professionale come capo partita pasticceria al padiglione francese, “una delle esperienze più belle della mia vita, ma anche il terrore di non essere all’altezza della fiducia data.”

Una volta finito Expo si trasferisce ad Ostuni al ristorante Cielo guidato dallo Chef Andrea Canalire, per ritornare poi a Milano nella cucina dello Chef Luigi Taglientidove mi si apre un altro mondo, quello dell’ordine e del rigore, dell’alta ristorazione, della continua ricerca e dove piano piano comincio a capire il suo mondo, il suo palato.”

Seguono nel tempo Lume Milano e Ratanà con lo Chef Cesare Battisti.

Tom Dixon

The Manzoni è la prima sede europea di Tom Dixon fuori dalla Gran Bretagna.

“Dopo anni di esibizioni di 5 giorni a Milano, abbiamo finalmente deciso che ne avevamo abbastanza di mettere tanta energia in interventi pop-up. Volevamo prendere in considerazione diversi modi di essere presenti a Milano. In questo momento la città è così attiva e coinvolgente, per cui è il momento giusto per costruire qualcosa di permanente e non soltanto temporaneo. Proprio come a Londra, non pensiamo sia sufficiente avere solo uno showroom. Abbiamo bisogno di un luogo in cui le persone rallentino e scoprano i nostri prodotti in un ambiente vivo. Non c’è nulla di più polveroso di un convenzionale showroom di arredamento e illuminazione. Ma con The Manzoni, le persone sono in grado di sperimentare le nostre nuove collezioni in un contesto attivo.”

Creato nel 2002, il marchio Tom Dixon è presente in 68 paesi con attività commerciali dirette o indirette. Il marchio si concentra sul lifestyle creando oggetti straordinari e spazi quotidiani ispirati a un design e materiali innovativi che pongono le basi per nuove tendenze nel settore. Il capitolo più recente della storia di Tom nel mondo del design è iniziato nel 2002, quando ha lasciato il proprio lavoro in ambito aziendale per fondare il proprio marchio, una piattaforma per una serie di avventure di esplorazione del design dei prodotti e degli interni. A distanza di 15 anni, Tom Dixon è una forza riconosciuta a livello globale nel campo dell’interior design e vanta hub a New York, Hong Kong, Londra, Los Angeles e Tokyo.

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Milano Ristorante brasiliano BARBACOA UN ANNO DI SUCCESSO

Posted by Freemilano su 25 novembre 2022

#Milano #Ristorante #brasiliano #BARBACOA UN ANNO DI #SUCCESSO https://barbacoaitalia.it/

BARBACOA UN ANNO DI SUCCESSO – PREMIATO DA GUIDA ESPRESSO E WINE SPECTATOR

logo-barbacoa-milano

Il ristorante Barbacoa, classica ed autentica churrascaria brasiliana, festeggia un anno di successo nella sua nuova location premiata da guida espresso e da wine spectator award of excellence.

Durante questo primo anno di riapertura nel nuovo locale a Milano in Via Scipio Slataper 19, il Barbacoa viene menzionato nell’autorevole guida l’Espresso per la sua nuova edizioneed insignito di 1 cappello.

A Giugno 2022 il Barbacoa è stato premiato e riconfermato da Wine Spectator con il prestigioso riconoscimento Award of Excellence per la sua notevole cantina vini.

Barbacoa rimane l’unico punto di riferimento in Europa dell’omonima catena che vanta ben sei ristoranti in Brasile (San Paolo, Campinas, Salvador, Brasilia) e nove in Giappone (Tokyo e Osaka).

Il locale attivo dal 2010, si riconferma come una destinazione di interesse per gli aficionados del churrasco, e per degustare il rodìzio, un percorso di grigliate di carni in differenti tagli, tutte di altissima qualità.

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The Manzoni ristorante a Milano

Posted by Freemilano su 5 ottobre 2022

#TheManzoni #ristorante di Tom Dixon a #Milano presenta il nuovo #menù #Magnete themanzoni.com

Nessuna descrizione della foto disponibile.

L’universo è attrazione e rilascio.

La forza magnetica trasforma.

L’energia trasmuta il pensiero ed eleva.

Siamo magneti.

Milano, settembre 2022

Magnete è il menu autunnale firmato dall’executive chef Giuseppe Daniele che assieme a Gabriele Fiorino -sous chef- e Halit Gajda- pastry chef- sono alla guida del ristorante The Manzoni, in via Manzoni 5 a Milano.

The Manzoni, MilanoA pochi passi dal Teatro alla Scala, The Manzoni, arredato dal famoso designer londinese Tom Dixon, dopo l’esordio con il menu primaverile Dynamo, continua il viaggio di crescita e di indagine nella costruzione del proprio spazio e della propria identità.

La forza di attrazione e il Magnete sono i concetti su cui poggia questa nuova esplorazione.

Un processo fisico, chimico e alchemico che parte dall’attrazione per poi passare alla trasformazione e giungere all’elevazione.

Un circolo armonioso di sublimazione che si esprime nei tre momenti che danno l’accesso, ogni volta, al livello superiore di conoscenza, gusto e appagamento.

Attrazione. Una forza invisibile attrae partendo in punta di piedi con una zucca al forno, crema al parmigiano e tartufo nero, per poi passare alla ventresca di tonno appena scottata su crema di carote, cipolle rosse marinate e peperone crusco per darne croccantezza. Si accelerare, di prepotenza, con capriolo, polenta fritta e spugnole che nascondono un cuore di foie gras.

È iniziato il processo.

La forza magnetica produce movimento.

I sapori diretti e marcati creano una connessione tra cuore e cervello.

Ci si sposta nell’introspezione e comincia la trasformazione con i primi e i secondi piatti.

La crema di nocciola, su cui poggiano i ravioli del plin con ripieno di faraona e champignon, non lascia spazio ad altri pensieri. Incalza, in questo innesco di cambiamento, la lepre à la Royale che si esprime in tutta la sua struttura.

Non si torna più indietro, la materia muta, i pensieri si sono fatti emozioni. Il passaggio da uno stadio all’altro avviene con il pre dessert: un sorbetto di cetriolo, crema di agrumi e animelle fritte su zucchine trombetta marinata agli agrumi. Per eletti.

L’ospite ha fatto il suo percorso ed è giunto al punto in cui si prende lo slancio e ci si eleva con un babà al rum che poggia su un delicato semifreddo all’amarena o con una mousse di pistacchio, gelato alla ricotta ricoperta da una gelatina di barbabietola, avvolta dal profumo del gin.

«Abbiamo voluto creare un menu intenso, forte, con grandi sapori di terra, di carne, di selvaggina. Senza compromessi, deciso. Amo lavorare la carne ed è grazie al mio maestro Luigi Taglienti che ne ho potuto scoprire e capirne l’immenso valore. Sempre riconoscente anche verso gli chef Romito e Guida che hanno contribuito, con la loro scuola, a formarmi» racconta lo chef Giuseppe Daniele che conclude soddisfatto: «Ognuno ha il proprio sogno. Il mio era quello, avutane un giorno la possibilità, di mettere in carta la lepre à la Royale. Finalmente ce l’ho fatta».

Peppe, Gabriele e Halit sono la forza magnetica del The Manzoni. La loro cucina è magnetica. Innalza e rilascia. Loro sono un corpo unico. Lavorano a testa bassa, hanno fame di risultati, non quelli cui è facile pensare, ma di cotture, tecniche, tempi.

«L’idea di essere corpi magnetici è coerente con quello che siamo come squadra e quello che facciamo come lavoro» aggiunge lo chef Fiorino «Quando Laura, che ci segue nel nostro percorso, ci ha proposto questo concetto, ce lo siamo subito sentiti addosso. Esprime in sintesi chi siamo come professionisti, i mesi di studio dedicati a questo menu e quello che vogliamo comunicare con i nostri piatti»

Pian piano la cucina del The Manzoni si fa strada.

Cresce con una nuova consapevolezza la generazione degli chef che ha iniziato a scrivere la cucina di domani.

«Il mio compito è quello di chiudere il viaggio che è stato intrapreso, un compito impegnativo e di responsabilità. L’ultimo passaggio per arrivare a toccare la vetta» chiosa Halit Gajda che con i suoi dessert prende il testimone che Giuseppe e Gabriele hanno stretto tra le mani durante tutto il pasto.

Non solo carne e selvaggina. Intoccabile lo spazio del menu vegetariano: «Rispetto, stagionalità e qualità dei fornitori. Ovviamente non abbiamo l’orto dietro la cucina ma abbiamo selezionato con grande attenzione i nostri fornitori che ci garantiscono qualità e freschezza delle materie prime». Precisa lo chef Daniele «Stessa cura e stesso riguardo per i vegetali come abbiamo per le altre materie. Nella nostra carta ci sono sempre piatti che possono essere scelti da chi abbraccia la cultura vegetariana.»

Fuori dalla cucina timidi e legati, appena spingono la porta in senso contrario dalla sala alla cucina, avviene la trasformazione: risoluti, sicuri, intensi. Hanno ben chiaro cosa devono fare.

«Magnete è un menu di coraggio. Senza mezze misure. “Spinge” come la grinta e la determinazione degli chef. Il progetto tra di noi è nato spontaneamente, ha seguito il suo flusso. Intercettare, osservare e sintonizzarsi con il loro daimon è stata la cosa più ragionevole da farsi. Il magnetismo è un concetto assoluto dove vibra il mistero, la magia e si percepisce la seduzione. – Spiega Laura Gobbi esperta di comunicazione-Chi possiede uno sguardo magnetico ha il potere di trasformare le cose. Così, in tutto e per tutto, gli chef del The Manzoni: strutturati, caparbi e tenaci. Sono magneti.»

«Magnete vuole piacere e non compiacere.

Non deve stupire ma fare presa nella mente e smuovere dentro, deve essere indelebile.»

Menu degustazione Magnete 120 euro

The Manzoni propone tutti i giorni un business lunch à la carte con un antipasto, un primo o un secondo a 30 euro

Riferimenti Social:
@wandala13
@giuseppedanielechef
@gabriele_fiorino
@halit_gajda
@themanzoni

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Locali: Gatto Enoteca con Cucina a Milano

Posted by Freemilano su 4 giugno 2021

Abbiamo visitato per i nostri lettori il locale #Gatto #Enoteca con #Cucina a #Milano, via Forze Armate 11
Contatti enoteca.gatto@gmail.com – Prenotazione obbligatoria 02.45482571 www.enotecagattomilano.com

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Gatto Enoteca

con cucina tradizionale Milanese, Lombarda, Emiliana.
Con 330 vini Italiani (anche acquistabili).

Conduzione familiare, i titolari sono moglie e marito:
Diana, Sommelier, selezionatrice cantina vini
Pasquale, selezionatore fornitori materie prime in cucina

gatto-enoteca-con-cucina-DeP

Punti di forza:

  • locale accogliente e di atmosfera, circa 30 coperti
  • personale affabile
  • ampia selezione di vini non comuni
  • cucina raffinata e generosa per buongustai
  • solo materie prime freschissime
  • ricca scelta di salumi e formaggi freschi di capra

IG www.instagram.com/dagatto_enoteca/
FB www.facebook.com/enotecadagatto
Web www.enotecagattomilano.com

L’enoteca Gatto, è una realtà Imprenditoriale prettamente familiare. Nasce nel settembre 2016 da una intuizione di Pasquale Gatto e di sua moglie, Diana Zerilli, oltre che dalla passione per il vino ed il cibo di nicchia dei coniugi Gatto.
L’ Enoteca si propone subito nel panorama dei locali Milanesi come una bottega del gusto, dove poter assaporare ricchi taglieri di salumi e formaggi artigianali di ogni parte di Italia, 330 etichette di vini Italiani, selezionati con cura da Pasquale e Diana.

Nel pianeta Milanese gravitano certamente eccellenti locali ed enoteche, ma l’Enoteca Gatto ancora piccola e familiare, ha un quid, un sapore di casa. Provarla, sarà una nuova esperienza.
Dopo tre anni di attività e di lavoro intenso e frenetico, l’enoteca si arricchisce e si trasforma diventando enoteca con cucina proponendo piatti tipici della tradizione Milanese, Lombarda, ed Emiliana ( Diana ci tiene a sottolineare che nel suo corpo scorra anche sangue Emiliano, di Bologna).

A breve pubblicheremo il menù aggiornato, nell’attesa le proposte da noi assaggiate:

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